Organizzare una postazione da Surf Casting, non è per niente una cosa semplice. Basti pensare che ogni pescatore ha la necessita di organizzare la postazione in maniera differente, in base sia alla spiaggia da affrontare, che la competizione o anche in base alle condizioni meteo.
Ma sono tante le possibilità che ognuno di noi ha, molti accessori ci possono semplificare tutto questo, vediamoli in dettaglio.
La postazione di ogni pescatore deve essere organizzata in maniera minuziosa, con tutto l’occorrente al proprio posto. Un fattore che spesso i veri pescatori di Surf Casting si trovano davanti sono le condizioni meteo – marine avverse, soprattutto per chi frequenta la spiaggia nel periodo invernale, il forte vento, la sabbia e l’acqua, sono i compagni delle giornate e notti in pesca.
Questi fattori possono, oltre che creare le condizioni ideali (magari in concomitanza di una mareggiata) andare a sciupare la nostra attrezzatura, è quindi , proprio in questi casi, aver ben organizzato il tutto, avendo lo stretto necessario, mentre tutto il superfluo chiuso all’interno del cassone o nei Top Boxxx, ovvero quell’accessorio che permette di aumentare lo spazio del cassone.
Facendo una lista di ciò che dobbiamo sempre avere con noi, non possiamo non citare forbici, pinze e slamatore (non utilizzabile nelle gare), questi tre primi accessori saranno utilizzati molte volte nelle nostre ore di pesca. Passiamo poi ai finali di scorta, per evitare ogni volta di dover aprire cassoni e top boxxx.
In base agli inneschi che andremo a fare il filo elastico è un compagno inseparabile, cosi come gli aghi. Chiaramente questi sono solo alcuni “accessori” che dovranno essere vicini sempre a noi, ma sono molti altri gli accessori che ognuno di noi avrà e soprattutto potrà integrare vicino a se, ma tutti questi accessori, dove sono sistemati?
Nelle gare, dove il tempo fa la differenza, ma anche in tutte le notti di pesca, in cui avere tutto al proprio posto ci permette di non dover cercare, avendo la difficoltà del buio, l’avere tutto a porta di mano e sicuramente un sollievo, oltre che un vantaggio. Per aiutarci in tutto questo, sicuramente l’accessorio spesso più utilizzato , è la serbidora, la serbidora è un “tavolo” d’appoggio in cui viene posizionata l’attrezzatura, le nostre esche ed in più è un vero e proprio banco di lavoro.
La serbidora grazie a picchetti regolabili come quello in foto, può essere posto all’altezza desiderata, evitando di piegarsi inutilmente più volte durante la nostra giornata/notte di pesca, avendo tutto alla propria misura.
Se continuiamo nell’ambito agonismo e nell’organizzazione della postazione da gara, essa e composta nella parte retro (ovvero il “back stage”) da: cassone, canne di riserva (appoggiate su un cavalletto) pronte per il loro utilizzo. Ricordiamo che le canne di riserva, possono essere montate con il solo shock leader passato negli anelli, ma su di esso non può essere montato il trave, i finali e tanto meno il piombo.
Proprio per questo motivo e soprattutto, per i “Pit – Stop”, in caso di cambio esca o cattura di un pesce, i tempi devono essere molto rapidi, le gare hanno infatti una durata di solito di 4 ore, in queste 4 ore (che sembrano tante, ma in realtà non lo sono), magari il pesce si presenta concentrato in 1 ora, o in alcuni casi anche in tempi più stretti, per questo motivo un cambio veloce di montatura, canna, esca può far trasformare il risultato finale.
Ad aiutare l’agonista, sono stati inventati due veri e propri accessori “indispensabili”, il primo è lo stendi trave, in altre parole un supporto su cui il pescatore va a collocare, grazie all’utilizzo di pettini, i travi già montati oppure i finali, pronti per essere presi in caso di necessità e facili quindi da sostituire. Il secondo “indispensabile” accessorio, è molto interessante, mentre lo stendi travi ha un uso prettamente agonistico, il picchetto modulabile è utilizzato da agonisti e non.
La parola “modulabile”, com’è già facile capire, permette una personalizzazione totale del picchetto, molti sono gli accessori compatibili, come ad esempio: lo stendi trave, le vaschette porta accessori / esche, gli avvisatori d’abboccata.
Non finisce qua, un picchetto modulabile può essere implementato con “le gambe” ovvero da picchetto, si passa a tripode, esso può essere mono canna (utilizzato soprattutto nelle gare), ma anche doppia canna, la cosa bella è che per passare da una postazione monocanna a una doppia canna, basta cambiare il supporto d’appoggio delle nostre canne e il gioco e fatto.
Ecco due esempi di postazione: una monocanna con alcuni accessori e una doppia canna.
Chiaramente l’organizzazione della postazione da Surf Casting, oltre che seguire delle linee guida, come quelle indicate sopra, è soprattutto una questione di utilizzo e di praticità.
Questo vuol dire che ogni pescatore secondo dove si trova, di come vuole pescare e soprattutto in base a come vuole muoversi sul luogo di pesca, può aumentare o diminuire tutto ciò che è intorno a se e come poco sopra è stato spiegato.
Ora non resta altro che scegliere come organizzare la propria postazione e cimentarsi nella prossima battuta di pesca.
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Soprannominato "Mandrake", Toscano e più precisamente di Viareggio, classe 1993.
Ama il mare in tutte le sue sfaccettature, appena ha 5 minuti si fionda ad osservarlo e apprezzarlo.
Da piccolo come sport ha praticato nuoto a livello agonistico e poi come tanti il calcio, passione e sport che ha portato avanti per oltre 15 anni, fino a qualche anno fa.
Diplomato al liceo scientifico tecnologico, dal 2018 è proprietario dell’agenzia Immobiliare “Progetto Casa Versilia”, lavoro che li permette di conoscere molte persone e allo stesso tempo ritagliarsi lo spazio per sua passione: LA PESCA.
Passione trasmessa fin da piccolo da suo babbo, con il quale va tutt’oggi a pesca e condivide la bellezza di questo sport.
Pratica un po’ tutte le tecniche di pesca, con particolare conoscenze nella pesca a bolognese (che pratica in alcuni periodi dell’anno), chiaramente è un fedele praticante del SurfCasting.
Dal 2021 si butta nell’agonismo, tesserato FIPSAS, iscritto alla società “ASD Torre Matilde Viareggio”, sempre nello stesso anno è diventato uno dei collaboratori della rivista “PESCA DA TERRA”, dove tutt’oggi continua a scrivere con una rubrica mensile.