Spesso mi sento dire: ma quando devi affrontare una gara di pesca quanta attrezzatura ti porti?
Che tipo di attrezzatura usi?
Ma in gara utilizzi tutto quello che porti con te?
Per rispondere anche a queste domande, ecco una lista delle dotazioni a cui non rinuncio mai durante le competizioni.
Forse l’attrezzatura che mi porto dietro durante una gara di Surf-Casting potrebbe sembrare a gli occhi di un profano tanta, ma per me no, in quanto io penso di avere con me tutto il necessario affinché possa affrontare qualsiasi tipo di spiaggia e in qualsiasi condizione meteo marina.
Negli anni ho modificato più volte l’idea della dotazione ideale e dopo vari cambiamenti sono arrivata ad una mia idea o meglio concetto di “attrezzatura ideale”.
Il tutto si riassume in una sacca per le canne, un cassone, una cassettina per i piombi e due secchielli per i pesci o per l’acqua, detto così sembra pochissima attrezzatura, ma ora vi racconto nel dettaglio.
Iniziamo da canne e mulinelli dandovi oltre alla tipologia di canna anche il tipo di mulinello che accoppio, perché la bilanciatura canna/mulinello è molto importante.
Solitamente per affrontare una gara di Surf-Casting porto con me cinque canne, in modo da coprire tutte le fasce di pesca e condizioni meteomarine, queste sono:
– Una canna per la pesca sotto riva e la corta distanza che secondo me deve essere assolutamente con i cimini intercambiabili e molto sensibili, dove almeno uno è in vetroresina, per avere molta più sensibilità in pesca e la possibilità di usare terminali super sottili. Io utilizzo la canna Etruska, di casa Colmic, lunga 4,60m che pur essendo una tre pezzi è molto leggera, bilanciata e sensibile ottima sopra tutto per insidiare i pesci di galla.
Con questa canna utilizzo un mulinello di taglia 5,500, leggero e resistente, con due bobine di ricambio dove in una utilizzo un filo dello 0,16 con shock-leader conico dello 0,16 – 0,28 per utilizzarlo in spiagge di sabbia. Invece se devo affrontare una gara in una spiaggia dove è facile incagliare, per via di pietre, utilizzo una bobina con filo di diametro dello 0,25 diretto, cioè senza shock-leader.
– Per pescare sulla media distanza ho due canne che io definisco intermedie attrezzi con un fusto più rigido ma con la parte finale morbida, se possibile anche questa canna la preferisco con tre cimini intercambiabili differenti così da poter cambiare l’assetto di pesca in base alle circostanze meteo marine che mi trovo davanti e alla grammatura di piombo che ritengo più opportuno utilizzare nelle diverse circostanze. In questo caso utilizzo due canne Colmic Arcadia, tre pezzi, lunghe 4,40m con grammatura 60g – 170g.
– Infine per pescare sulla lunga distanza o con un mare più formato ho due canne più pesanti con una grammatura fino a 250 gr con le quali posso lanciare sia in side angolato che in ground. Io utilizzo due Zero Seven Superior da 4,30 mt, con due cime intercambiabili, una più sensibile che mi permette di vedere la tocca di un pesce anche a lunga distanza ed una vetta tubolare, più resistente e più reattiva che mi permette di avere una migliore performance nel lancio soprattutto con il ground.
In entrambi i casi, cioè sia nelle canne intermedie che quelle più pesanti utilizzo mulinelli di taglia 10.000, leggeri ma molto resistenti con fili di vari diametri e diversi shock leader.
Per questi mulinelli ho sempre una dotazione di bobine di ricambio con fili di diversi diametri che vanno dallo 0,14 allo 0,22 con shock leader conici o di dyneema, tengo anche due bobine con il dynema dello 0,6 e 0,9 con shock leader conici, una con filo conico 26-57, una bobina con un filo diretto dello 0,40 e una con il dyneema diretto, così da poter essere pronta ad affrontare le diverse situazioni di pesca.
Io, con questo assetto di canne, mulinelli e bobine, riesco ad affrontare tranquillamente ogni gara.
Per mia comodità e per l’esperienza maturata io preferisco il tripode:
Dove posso agganciare diversi accessori così da poter avere tutto il necessario per affrontare una gara, soprattutto durante una competizione in oceano, che per via delle forti escursioni di maree si è costretti ad andare avanti o indietro per moltissimi metri. Io utilizzo il tripode Evo3POD dove al centro posso mettere una sacca triangolare, per mettere ami, travi, piombi e ciò che mi potrebbe servire durante una gara, di lato aggancio una serbidora per l’esca e una vaschetta profonda dove metto altra minuteria varia. Nei due piedi frontali del tripode ci aggancio una barra stendi travi dove ci posiziono uno due travi innescati pronti ad essere lanciati in mare. Comunque nella mia sacca un picchetto per qualsiasi evenienza non manca mai e a completare la dotazione il picchetto di prolunga in caso dovessi alzare l’angolo di pesca.
Inoltre ho sempre due stendi travi da spiaggia, uno lo posiziono vicino al tripode ( ma vi descriverò nei dettagli la mia postazione di gara in un altro articolo) dove metto i travi pronti per essere innescati per la parte iniziale della gara, che solitamente sono più leggeri, se la gara inizia di giorno. Mentre il secondo lo posiziono un po’ più indietro, dove metto i travi che mi possono servire nella seconda parte della gara, cioè per la pescata notturna.
Ho anche un treppiedi per appoggiare le canne di riserva , così da averle pronte in caso di dover cambiare fascia di pesca tutto deve essere disposto in modo da non perdere tempo durante l’azione di pesca.
Con me ho sempre una cassetta con i piombi di diverse grammature, ma anche di diverse forme così da poter affrontare le diverse situazioni meteo marine e ho anche qualche piombo luminoso che in alcune spiagge può non essere utile. Io penso che anche se la mia cassettina dei piombi pesa un po’ pazienza.
Nel mio cassone:
Oltre ad avere una cassetta con delle ruzzole contenenti travi già assemblati con gli ami, preparate in precedenza, porto anche una cassettina con diverse ruzzole di travi vuoti, diversi sia in diametro che in lunghezza e la stessa cosa faccio per gli ami, così durante una gara guardando il mare posso decidere quali travi e quali ami assemblare da poter utilizzare per cercare di insidiare più prede possibili. Anche in questo caso la misura dei travi e la lunghezza dei braccioli non sono a caso ma seguono uno standard che orami mi accompagna da anni.
Non possono mancare nella mia dotazione base gli shock leader già pronti, pennarelli per segnare le lenze, pinze, forbici, aghi di innesco, filo elastico, lampada a led UV, due lampade frontali, salvadito, ovvero tutto ciò che mi potrebbe essere utile durante una competizione.
Infine per ultimo mi porto due secchielli, uno più piccolo e uno più grande dove metto l’acqua con l’ossigenatore, che serve a mantenere il pesce vivo fino al suo rilascio, addirittura di ossigenatori me ne porto due perché nelle gare federali vige la regola del catch and release, letteralmente cattura e rilascio.
Ora che vi ho descritto tutto ciò che mi porto dietro durante gara mi potreste dire: “allora è vero, ti porti tanto!” , ma altri potrebbero dirmi il contrario, che “manca qualcosa”, io penso che realmente non è giusto o sbagliato un modo o un altro, ma l’importante è che quando affronti una gara devi portarti tutto quello che ritieni opportuno e che ti dia quella sicurezza e tranquillità per affrontarla al meglio. E’ scontato dire che nel mio cassone non manca un portafortuna.
Un saluto e al prossimo articolo.
Questo articolo è stato scritto da:
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Isabella Micela ma tutti la chiamano Lisa, nata e vive a Palermo, pratica il Surf-Casting a livello agonistico, si diletta anche nel il Long-Casting, la Canna da riva, canna da natante. ecc. in poche parole dove c’è acqua e pesci lisa c’è !
Tesserata Fipsas, fa parte della società sportiva “ASD Polizia Municipale Palermo”. Nel 2004 ha conosciuto colui che ora è il suo compagno di vita Luigi Vassallo Todaro.
Nel 2007 ha partecipato al Campionato Italiano di Surf-Casting e vinto il mio primo titolo di Campionessa Italiana, la medaglia d’oro e la qualificazione nella Squadra Nazionale Femminile, indossando cosi l’ambita maglia azzurra.
Nel 2008 in Liguria, ha avuto la riconferma a Campionessa Italiana con la seconda medaglia d’oro. Nel 2009 medaglie d’argento al campionato svolto all’isola d’Elba.
Nel 2013 viene istituito dalla FIPSAS il Club Azzurro Femminile dove ha collezionata una serie di podi, nello specifico nel 2013 e 2014 e 2016 medaglia di bronzo, nel 2017 medaglia d’oro e nel 2018 medaglia d’ argento.
Nel 2010 ha conquistato medaglia di bronzo nel mondiale a squadre disputato in Sud Africa a Langebaan e nel 2011 medaglia d’Oro a squadre nel mondiale che si è tenuto a Massa Carrara, nel 2014 ha vinto (insieme alla nazionale) la medaglia di bronzo a Port D’Albret in Francia.
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