Dove indirizzare le nostre esche? - [Parte 1] - SurfCastingSolution.it
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Capire il mare non è mai facile, capire l’Oceano è ancora forse più difficile per diversi fattori, vediamo come organizzarci e dove indirizzare le nostre Esche.

In Oceano come detto, ci troviamo di fronte a realtà difformi, causate dalla notevole differenza di comportamento della massa d’acqua, fortemente influenzata dalla marea, molto più importante per la sua enorme energia sprigionata, rispetto alla marea del mediterraneo.

Quest’ultimo è un bacino chiuso dove confluiscono diversi mari, con un fondale medio di 1.500 metri ed il massimo che non va oltre i 5270 metri, l’oceano ha profondità media di 4000 metri con il punto più fondo di oltre 10.000 metri.

La marea in mediterraneo ha escursioni in altezza di cm, in oceano si arriva ad escursioni di altezza oltre i 20 metri, le maree oceaniche sono influenzate, oltre che dal movimento del pianeta e dal vento, da scambi di temperature mare/mare ed  aria/mare  e dall’incontro di acque con diverse salinità  ( c.d. circolazione termosalina ) pertanto influenzate da una moltitudine di fattori, che la fanno diventare determinante sul comportamento ed il movimento dei pesci, senza dimenticare che le escursioni in linea sono talvolta superiori ai 200 metri sulla spiaggia, ovvero il mare si ritira e avanza per questa distanza.

Il surfcaster che si trova davanti all’oceano la prima volta, strabuzza gli occhi e rimane subito affascinato da quel mare quasi sempre formato, che spesso presenta frangenti ….ben oltre la distanza di lancio, con l’acqua che avanza o scende in alcuni momenti con una velocità mai immaginata….e quel senso di potenza dell’acqua….che resta dentro il cuore, indipendentemente dalle catture effettuate o meno.

Al momento di culmine di bassa marea, abbiamo praticamente a vista circa 250/200 metri del fondo che verrà coperto dall’alzata della marea, pertanto potremo vedere direttamente la presenza di canali, scalini ed ogni variazione di fondale, permettendoci di localizzare i punti migliori che resteranno comunque gli avvallamenti ed i canali che andranno a riempirsi.

L’importante è capire che alcuni di questi punti, con l’avanzare dell’acqua, non saranno più raggiungibili con il nostro lancio.

Già questa è una grande differenza dal nostro tipo di pesca in mediterraneo che si svolge su punti, quasi sempre raggiungibili dalla nostra postazione, in oceano la nostra postazione varierà in avanti o indietro ( a seconda della salita o discesa della marea ) ogni mediamente tre/quattro lanci, a seconda della durata dell’attesa.

I tempi di attesa sono mediamente più lunghi, soprattutto in gara, variando dai 10/15 fino ai 20 minuti, solo in rare occasioni avremo tempi più brevi, dettati dalle allamate dei pesci.

I punti di maggior interesse restano sempre gli scalini di salita e discesa delle secche che si presentato come veri e propri “panettoni” spesso di grandi dimensioni, i vari canali e canaletti che si formano tra loro ed i grandi canali paralleli alla spiaggia che , talvolta, si formano alle spalle soprattutto quando ci troviamo sulla sommità di un grosso “panettone”.

Canali che si riempiono a volte con una forte velocità ed ai quali va fatta molta attenzione, sprigionando una discreta energia che può mettere in pericolo l’attraversamento.

Come premesso, il movimento dei pesci è fortemente influenzato dalla marea, perciò il momento migliore è da considerarsi sempre nel periodo di Avanzamento della marea verso il culmine di alta, è questo il momento in cui i pesci tutti in generale, tendono ad avvicinarsi alla spiaggia, e con l’esperienza si potrà constatare che alcuni tipi di pesce si muovono in prevalenza durante l’alzata di marea, mentre altri preferiranno avvicinarsi poco prima del culmine di alta, quando l’energia dell’acqua tenderà a diminuire ed entrare in stallo per diversi minuti.

Va ricordato che i movimenti di marea non mantengono una stessa velocità dall’inizio del movimento alla fine ma tenderà, sia sul culmine di bassa che di alta, a partire più lentamente per raggiungere la massima velocità tra la 3^ e la 5^ ora per poi rallentare di nuovo.

L’ indicazione temporale è sempre approssimativa e dipenderà dalla posizione della spiaggia e dalle condizioni meteo del momento. 

Sul culmine di bassa, in taluni loghi, sarà possibile raggiungere quello che si può definire il primo vero canale ocanico, che si presenterà come un profondo scalino, spesso costellato di incagli e pietre, ma altrettanto spesso luogo di presenza dei nostri amici pinnuti.

In questa foto si può vedere il classico formarsi di pozze durante il movimento verso la bassa marea con la formazione di canali e canaletti che diventano di particolare interesse, al ritorno dell’acqua verso il culmine di alta marea.

Le specie più comuni in questi mari sono composte da una varietà di pesci piatti, spigole sia normali che maculate, cefali, aguglie, orate, mormore, triglie, merlani ( soprattutto nel periodo freddo ) e varie specie di merluzzo, alacce etc..

Le esche più comunemente usate sono vermi, spesso auto procurati, non sarà difficile incontrare sulla spiaggia locali che, durante le fasi di bassa marea, utilizzano una  specie di pompa da infilare nella sabbia e tirare su una colonna di sabbia che poi controllano spargendo.

Ragwarm, simile alla nostra Koreana 

Simile all’americano, verme che se “battuto” in terra con forza si indurisce in maniera simile al bibi, e di cui è sempre meglio eliminare la coda che si riempie di sabbia ( in figura la parte più fine ), a volte utilizzato rovesciato.

Lugworm

La tremolina, simile al quella che utilizziamo noi.

Tremolina

Naturalmente utilizzano anche esche più selettive come cannolicchi, sardine e tranci di pesce. 

Per questa volta è tutto sperando di aver stimolato la vostra curiosità e di essere stato utile per avervi chiarito qualche dubbio …… in caso contrario….. attendo vostre domande sul Blog  😊………..

Un abbraccio  Max

Ps. A breve uscirà la seconda parte, dove parlerò del Mar Mediterraneo.

Questo articolo è stato scritto da:

Massimiliano Giacich
Massimiliano Giacich
Massimiliano Giacich, per tutti Max, nato a Livorno, entra in Polizia giovanissimo mantenendo la passione per la pesca acquisita nella città labronica. Svolge il suo servizio a Massa Carrara dove nel 1996 muove i suoi primi passi nel surf casting nella società Surf Club 91.

Ricopre diversi ruoli all’interno della FIPSAS tra cui quello di giudice di gara, diventando Giudice Nazionale, responsabile prima provinciale e poi Regionale per la Toscana del Settore Mare e di Presidente della Sezione Provinciale. Ma la sua più grande passione è per la parte tecnica, Istruttore di Pesca per la federazione, nel 2012 viene chiamato come Vice C.T. alla Nazionale Femminile di surf casting dove collabora con Alfonso VASTANO, dal 2013 e fino al 2016 viene nominato Vice C.T. alla nazionale Under 21 di surf casting collaborando alla guida dei ragazzi con Vittorio GALASSI, nel 2017 viene nominato Vice CT all’under 16 di surf casting collaborando il CT Agostino ANTONELLI e dal 2018 torna alla nazionale Under 21 di surf casting come vice CT con Lino MATERAZZO, con il quale condivide, sempre come Vice CT, anche il mondiale Femminile del 2017 in Sud Africa.

Vanta all’attivo una medaglia d’argento per nazioni con l’under 21 nel 2016 in Spagna a Castellion; una medaglia d’oro per nazioni nel 2019 nel mondiale under 21 svoltosi in Italia a Latina ed una medaglia d’argento per nazioni con l’under 21 nello scorso mondiale disputato in Spagna a Peniscola.

Collabora come Staff a tre mondiali di canna da natante, seguendo la nazionale Under 21 di quella specialità negli anni 2016 in Montenegro, nel 2019 a Lecce in Italia e nel 2021 in Slovenia a Pirano, collaborando con i CT Franco NOSTRINI ed Alberto MARCHI, contribuendo alla vincita di 3 medaglie d’oro, un argento ed un bronzo a livello di nazioni.

Appassionato alla formazione dei ragazzi nella pesca a surfcasting, mette a disposizione dei lettori quanto da lui imparato sulla interpretazione del mare, sulla base dell’esperienza maturata negli anni, nei diversi luoghi frequentati tra Mediterraneo e Oceano.

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Di Massimiliano Giacich

Massimiliano Giacich, per tutti Max, nato a Livorno, entra in Polizia giovanissimo mantenendo la passione per la pesca acquisita nella città labronica. Svolge il suo servizio a Massa Carrara dove nel 1996 muove i suoi primi passi nel surf casting nella società Surf Club 91. Ricopre diversi ruoli all’interno della FIPSAS tra cui quello di giudice di gara, diventando Giudice Nazionale, responsabile prima provinciale e poi Regionale per la Toscana del Settore Mare e di Presidente della Sezione Provinciale. Ma la sua più grande passione è per la parte tecnica, Istruttore di Pesca per la federazione, nel 2012 viene chiamato come Vice C.T. alla Nazionale Femminile di surf casting dove collabora con Alfonso VASTANO, dal 2013 e fino al 2016 viene nominato Vice C.T. alla nazionale Under 21 di surf casting collaborando alla guida dei ragazzi con Vittorio GALASSI, nel 2017 viene nominato Vice CT all’under 16 di surf casting collaborando il CT Agostino ANTONELLI e dal 2018 torna alla nazionale Under 21 di surf casting come vice CT con Lino MATERAZZO, con il quale condivide, sempre come Vice CT, anche il mondiale Femminile del 2017 in Sud Africa. Vanta all’attivo una medaglia d’argento per nazioni con l’under 21 nel 2016 in Spagna a Castellion; una medaglia d’oro per nazioni nel 2019 nel mondiale under 21 svoltosi in Italia a Latina ed una medaglia d’argento per nazioni con l’under 21 nello scorso mondiale disputato in Spagna a Peniscola. Collabora come Staff a tre mondiali di canna da natante, seguendo la nazionale Under 21 di quella specialità negli anni 2016 in Montenegro, nel 2019 a Lecce in Italia e nel 2021 in Slovenia a Pirano, collaborando con i CT Franco NOSTRINI ed Alberto MARCHI, contribuendo alla vincita di 3 medaglie d’oro, un argento ed un bronzo a livello di nazioni. Appassionato alla formazione dei ragazzi nella pesca a surfcasting, mette a disposizione dei lettori quanto da lui imparato sulla interpretazione del mare, sulla base dell’esperienza maturata negli anni, nei diversi luoghi frequentati tra Mediterraneo e Oceano.

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