In questo articolo vi voglio raccontare la mia esperienza per il mio 12° Mondiale di Surf Casting Femminile che si è svolto ad Hammamet in Tunisia dal 19 al 26 Novembre 2022.
Le nazionali partecipanti a questo mondiale erano nove: Portogallo, Spagna, Francia, Croazia, Tunisia, Galles, Olanda, Brasile e Italia. Poi vi erano tre ragazze del Sud-Africa e una della Polonia che hanno potuto gareggiare solo a livello individuale e non a squadra perché erano meno di cinque componenti.
La Squadra Italiana tutt’ora in carica è composta da: Manuela Pasquali, Valentina Risalvato, Rosa Lubrano, Martina Di Stefano, Chiara Falchi ed io Lisa Micela, il CT Michael Meloni, il Vice CT Daniela Ferrando e da Orlando Del Vescovo nella qualità di accompagnatore.
Noi siamo arrivati ad Hammamet il 15 Novembre pomeriggio e dal 16 al 19 siamo andati a provare i campi gara ogni mattina, rispettando gli stessi orari delle future gare ufficiali, così da poter raccogliere più dati possibili sul tipo di pesce presente e sull’attrezzatura più idonea da utilizzare durante le gare per poter prendere più prede possibili. Premesso che nei mesi precedenti alla partenza i CT avevano raccolto informazioni sul tipo di pescata che avremmo affrontato e quindi siamo arrivati lì avendo già una preparazione più dettagliata sulla tipologia di spiagge e di attrezzature da provare.
Al termine delle prove i CT hanno fatto una scrematura di tutto quello che era stato più utile a prendere più pesce durante le prove e quindi trovato l’assetto più idoneo sia di travi, di ami, di canne e anche di esca. Tutte eravamo pronte e fiduciose di avere una chances per poter portare a casa una medaglia a squadra ma anche a livello individuale.
Il Regolamento:
Devo fare una premessa, solitamente da qualche anno il regolamento delle gare prevede il “catch e release”, dove ogni preda deve avere una misura minima ed in base alla specie e ai suoi centimetri vi è una tabella di conversione da cui si attribuisce un punteggio, inoltre per ogni preda valida viene assegnato un punteggio che potrebbe essere 50 o più o anche meno. Invece il regolamento di quest’anno al mondiale prevedeva solo la misura minima dei pesci a 12 centimetri e non è stata utilizzata la tabella di conversione ma si sommavano solo i centimetri di ogni preda e ad ognuna venivano assegnati solo 10 punti. Questo tipo di regolamento di conseguenza comportava che anche se un’aguglia con la tabella di conversione varrebbe meno di una leccia stella, in questo caso visto che il totale era fatto sui centimetri, era meglio cercare di prendere più possibile pesci lunghi come aguglie, costardelle e cefali.
Il giorno prima dell’inizio delle gare, alla riunione dei capitani, l’organizzazione ha fatto sapere che per problemi tecnici, nelle spiagge dove avevamo provato avremmo fatto solo la prova del Training e la terza prova, mentre le altre tre gare le avremmo affrontate in altre spiagge che non avevamo provato, ma noi non ci siamo fatti abbattere e siamo scesi in campo gara forti e fiduciose delle nostre possibilità, ovvero come direbbe qualcuno con il coltello fra i denti.
Il giorno del Training, che per chi non lo sapesse è una manche di prova ufficiale ma non fa classifica, siamo stati nella spiaggia dove avevamo fatto le prove ed infatti abbiamo fatto un primo assoluto.
Il primo giorno di gara ufficiale:
Ci hanno portati in un campo gara più a Sud di Hammamet, dove non avevamo mai provato e purtroppo anche le condizioni meteo marine erano diverse da quelle dei giorni di prova, perché è arrivato il mal tempo, vento forte, mare mosso e corrente, infatti abbiamo iniziato a pescare con piombi più pesanti e di tenuta, abbiamo dovuto cambiare assetto di pesca a causa della turbolenza e presenza di alghe abbiamo dovuto accorciare la lunghezza dei braccioli. Poi pian piano il mare si andava calmando ed all’ultima ora di gara abbiamo pescato anche con i classici travi tre per 100 e tre per 120 e con piombi da 50 grammi. Ma purtroppo, anche se noi atlete con l’aiuto dei CT, della Riserva e del nostro accompagnatore abbiamo fatto tutto quello che potevamo, ci siamo piazzate quinte di manche. Dopo la manche rientrati in albergo tutti e nove abbiamo fatto il briefing e dopo ci siamo messe subito all’opera per sistemare le nostre attrezzature per la gara successiva.
Il secondo giorno di gara ufficiale:
Ci hanno fatto pescare in una spiaggia vicina a quella del primo giorno, purtroppo la pioggia ed il vento non ci hanno lasciati ma anche se ognuno di noi ha dato il massimo per cercare di pescare il più possibile abbiamo fatto seste di manche che sommata a quella del giorno prima siamo rimaste sempre quinte nella classifica progressiva, ma i giochi erano ancora aperti e la possibilità di salire sul podio era fattibile vista la classifica molto ravvicinata e quindi senza farci abbattere ma anzi più decise a fare risultato ci siamo preparate per la terza prova.
Il terzo giorno di gara ufficiale:
Abbiamo gareggiato nella stessa spiaggia, più a nord di Hammamet, dove avevamo fatto le prove e dove avevano fatto il training e fortunatamente le condizioni meteo marine erano anche migliorate quasi come nei giorni di prova, sole, mare calmo e leggero vento di spalle. Noi ci sentivamo tutti molto cariche e fiduciose e grazie all’aiuto del Capitano, del Vice Capitano, della Riserva e dell’Accompagnatore e grazie all’utilizzo del corretto assetto di pesca siamo riuscite a fare un secondo di manche, per pochissimo abbiamo sfiorato il primo, perché come vi ho detto in precedenza anche un aguglia avrebbe fatto la differenza, ma purtroppo nella classifica generale siamo rimaste quinte a pochi punti dalle prime, quindi l’ultima manche era quella decisiva per poter salire sul podio.
Il quarto giorno di gara ufficiale:
L’ultimo giorno di gara siamo state nuovamente nella spiaggia dove eravamo state il terzo giorno, le condizioni meteo marine sembravano come quelle del giorno precedente e quindi si pensava di partire fin dalla prima ora con una gran quantità di pescato, ma non è stato così perché la provenienza del vento era cambiata rispetto il giorno precedente e anche la presenza di grossi predatori a venti metri aveva fatto impaurire ed allontanare i pesci. Pian piano abbiamo ripreso a pescare ma purtroppo per qualche pesce in meno siamo riusciti a fare secondi di manche e questo ci ha fatto chiudere quarte assolute.
Pu avendo l’amaro in bocca per un podio mancato per pochissimo ci siamo rallegrate e abbiamo potuto gioire perché almeno siamo riuscite ad avere la medaglia d’oro a livello individuale, la Campionessa del Mondo è italiana, Manuela Pasquali è riuscita a salire sul gradino più alto, una ragazza che ha dimostrato di essere nella pesca molto brava e caparbia. Un pensiero e un bravissime va anche a tutte le altre ragazze, ma soprattutto a Rosa Lubrano che è stata di grande aiuto, dietro ognuna di noi ha dimostrato cosa significa essere una grande persona e una grande atleta.
In linea generale posso dire che poteva essere un mondiale fattibile, visto che si svolgeva nel Mediterraneo dove siamo più abituati a pescare e non di meno perché siamo state fin da subito, noi sei ragazze più il capitano, il vice capitano e l’accompagnatore compatti e fiduciosi l’uno dell’altro cioè una gran vera Squadra, come non succedeva da qualche anno. Ma è stato anche un mondiale molto impegnativo e tirato perché dovevi stare sempre sul pezzo e cercare di prendere anche quel pesce in più che poteva farti risalire subito di classifica, ma purtroppo non tutto è andato nel verso giusto e quindi non siamo riuscite a conquistare una medaglia a squadra. Ma a mio avviso sono sicura che tutti noi siamo riusciti ad ampliare il nostro bagaglio di esperienze che sicuramente potrà esserci utile in futuro. Infine spero di poter rientrare a far parte della Nazionale Italiana anche il prossimo anno per il mondiale che verrà disputato in Sicilia così da potervelo raccontare J.
Ecco la classifica a squadre:
– Tunisia
– Spagna
– Croazia
– Italia
– Francia
– Portogallo
– Olanda
– Galles
– Brasile
Ecco i risultati individuali delle ragazze Italiane:
– Manuela Pasquali 1^ Assoluta
– Chiara Falchi 6^ Assoluta
– Lisa Micela 14^ Assoluta
– Martina di Stefano 16^ Assoluta
– Valentina Risalvato 17^ Assoluta
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Isabella Micela ma tutti la chiamano Lisa, nata e vive a Palermo, pratica il Surf-Casting a livello agonistico, si diletta anche nel il Long-Casting, la Canna da riva, canna da natante. ecc. in poche parole dove c’è acqua e pesci lisa c’è !
Tesserata Fipsas, fa parte della società sportiva “ASD Polizia Municipale Palermo”. Nel 2004 ha conosciuto colui che ora è il suo compagno di vita Luigi Vassallo Todaro.
Nel 2007 ha partecipato al Campionato Italiano di Surf-Casting e vinto il mio primo titolo di Campionessa Italiana, la medaglia d’oro e la qualificazione nella Squadra Nazionale Femminile, indossando cosi l’ambita maglia azzurra.
Nel 2008 in Liguria, ha avuto la riconferma a Campionessa Italiana con la seconda medaglia d’oro. Nel 2009 medaglie d’argento al campionato svolto all’isola d’Elba.
Nel 2013 viene istituito dalla FIPSAS il Club Azzurro Femminile dove ha collezionata una serie di podi, nello specifico nel 2013 e 2014 e 2016 medaglia di bronzo, nel 2017 medaglia d’oro e nel 2018 medaglia d’ argento.
Nel 2010 ha conquistato medaglia di bronzo nel mondiale a squadre disputato in Sud Africa a Langebaan e nel 2011 medaglia d’Oro a squadre nel mondiale che si è tenuto a Massa Carrara, nel 2014 ha vinto (insieme alla nazionale) la medaglia di bronzo a Port D’Albret in Francia.
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